- Proposte di Viaggio
- Ente+
- Progetti Europei candidati in attesa di valutazione
- Opere da realizzarsi nella ZSC/ZPS IT4060015
- Avviare una pratica in caso di danni da animali selvatici
Il sito comprende principalmente la ex-Valle del Mezzano, prosciugata definitivamente negli anni '60. Oltre a questo grande bacino un tempo salmastro, il sito include alcune aree contigue di acque sostanzialmente dolci con ampi canali e zone umide relitte (Bacino di Bando, Anse di San Camillo, Vallette di Ostellato) e parte della bonifica di Argenta e del Mantello, realizzate negli anni '30. Risultato di grandi opere di bonifica, il territorio è parcellizzato per coltivazioni estensive, con unità colturali di grandi dimensioni e colonizzato da singoli insediamenti rurali privi di strutture residenziali. E' l'area a più bassa densità abitativa d'Italia. Il sito infatti non è urbanizzato, ma caratterizzato prevalentemente da estesi seminativi inframezzati da una fitta rete di canali, scoli, fossati, filari e fasce frangivento. Su circa 300 ettari, localizzati principalmente nel Mezzano, sono stati ripristinati negli anni '90 stagni, prati umidi e praterie arbustate, attraverso l'applicazione di misure agroambientali finalizzate alla creazione e alla gestione di ambienti per la flora e la fauna selvatiche. Il paesaggio è interamente, geometricamente agrario, quasi surreale con le sue stradine diritte ed i magazzini colonici completamente disabitati. Si tratta di una Zona di Protezione Speciale rilevante non tanto per gli habitat naturali, quanto per la bassissima presenza antropica e l'ambiente di tipo agrario-steppico artificiale, favorevole all'avifauna, del tutto singolare con i suoi terreni tendenzialmente argillosi, ma anche ricchi di depositi torbosi e la falda costantemente superficiale, salmastra nella gran parte, verso oriente, in grado di selezionare una flora spontanea decisamente alofila non appena si interrompano le colture. Il margine settentrionale del sito (Valle Lepri e Canale circondariale fino a Ostellato) è stato recentemente inserito nei territori del Parco Regionale del Delta del Po.