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Uccelli

Il Delta del Po è la più importante area italiana e una delle più rilevanti d'Europa per la conservazione degli uccelli. Questo straordinario valore è dovuto alla grande complessità ambientale, che supporta tante diverse specie di uccelli, nelle varie fasi del loro ciclo vitale (nidificazione, migrazione, svernamento). Negli ultimi 50 anni sono state osservate poco meno di 350 specie, di cui quasi 300 presenti regolarmente nei diversi periodi dell'anno. Le specie nidificanti sono circa 150, quelle regolarmente svernanti oltre 170.

Inoltre, il Delta del Po rappresenta per molte specie una vera roccaforte a livello nazionale o continentale, con alcune emergenze che costituiscono vere rarità di livello internazionale. Tra le specie nidificanti più rappresentative si segnalano il marangone minore (Microcarbo pygmaeus), la sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides), l'airone rosso (Ardea purpurea), il fenicottero maggiore (Phoenicopterus roseus), il falco cuculo (Falco vespertinus), la moretta tabaccata (Aythya nyroca), l'avocetta (Recurvirostra avosetta), il cavaliere d'Italia (Himantopus himantopus), il fratino (Charadrius alexandrinus), il gabbiano roseo (Chroicocephalus genei), il gabbiano corallino (Ichthyaetus melanocephalus), il la sterna zampenere (Gelochelidon nilotica) e il fraticello (Sternula albiforns). Tra le specie svernanti, particolarmente rilevanti la gru (Grus grus), l'oca selvatica (Anser anser) e l'oca lombardella (Anser albifrons), oltre ai grandi stormi di anatidi e limicoli.

Sulle spiagge meno frequentate nidificano, oltre ai già ricordati fratino e fraticello, la beccaccia di mare (Haematopus ostralegus), rarissima nel resto d'Italia.

All'interno di lagune e valli salmastre arginate, su barene e dossi emergenti, nidificano numerose ed importantissime colonie di limicoli, gabbiani e sterne: oltre ai già richiamati avocetta, cavaliere d'Italia, gabbiano roseo, gabbiano corallino e fraticello troviamo anche pettegola (Tringa totanus), gabbiano reale mediterraneo (Larus michahellis), gabbiano comune (Chroicocephalus ridibundus), sterna comune (Sterna hirundo), beccapesci (Thalasseus sandvicensis). Durante le migrazioni e in inverno questi ampi specchi d'acqua si popolano di migliaia di folaghe (Fulica atra) e di varie specie di anatre: anatre tuffatrici, come moretta (Aythya fuligula) e moriglione (Aythya ferina), che si immergono a qualche metro di profondità per alimentarsi e che per involarsi devono fare una breve corsa sull'acqua; anatre di superficie, come germano reale (Anas platyrhynchos), codone (Anas acuta), alzavola (Anas crecca), mestolone (Spatula clypeata), canapiglia (Mareca strepera), fischione (Mareca penelope) che si alimentano tra la vegetazione delle rive, oppure immergendo solo la parte anteriore del corpo e possono alzarsi in volo direttamente dall'acqua. Le saline di Comacchio e Cervia, con i loro specchi d'acqua che non gelano in inverno e le ampie distese di fanghi ricchi di invertebrati, ospitano un gran numero di uccelli, in particolare limicoli come gambecchio (Calidris minuta), piovanello pancianera (Calidris alpina), combattente (Calidris pugnax), totano moro (Tringa erythropus), pantana (Tringa nebularia). Ai margini delle zone umide salmastre, tra salicornieti e "prati barenicoli" nidifica l'albanella minore (Circus pygargus).

Le paludi e i corsi d'acqua dolce sono gli ambienti più ricchi di specie, per l'ampia varietà di situazioni che presentano. I canneti offrono a specie come airone rosso, tarabuso (Botaurus stellaris), tarabusino (Ixobricgus minutus), falco di palude (Circus aeruginosus), porciglione (Rallus aquaticus), basettino (Panurus biarmicus), cannareccione (Acrocephalus arundinaceus), cannaiola (Acrocephalus scirpaceus), forapaglie castagnolo (Acrocephalus melanopogon), salciaiola (Locustella luscinioides), usignolo di fiume (Cettia cetti), migliarino di palude (Emberiza schoeniclus) un habitat di nidificazione e alimentazione. Ai margini del canneto e nei "chiari" (specchi d'acqua aperti) si possono osservare svasso maggiore (Podiceps cristata), tuffetto (Tachybaptus ruficollis), gallinella d'acqua (Gallinula chloropus) che costruiscono nidi galleggianti; ai bordi delle zone umide, inoltre, nidificano tante specie di anatre, quasi tutte quelle citate come svernanti nelle valli. In alcune zone, come Val Campotto e le zona d'acqua dolce della Pialassa della Baiona, dove in estate si formano vaste distese di piante con foglie galleggianti, nidifica il rarissimo mignattino piombato (Chlidonias hybridus) che costruisce il suo nido flottante sulla vegetazione. Nei boschi allagati (come quello di Punte Alberete) o ripariali, infine, si insediano le garzaie, grandi colonie di cormorani, ibis e aironi, di elevatissima importanza conservazionistica: in esse, oltre ai già ricordati marangone minore e sgarza ciuffetto, troviamo cormorano (Phalacrocorax carbo), spatola (Platalea leucorodia), mignattaio (Plegadis falcinellus), ibis sacro (Threskiornis aethiopicus), airone cenerino (Ardea cinera), airone bianco maggiore (Ardea alba), garzetta (Egretta garzetta), nitticora (Nycticorax nycticorax), airone guardabuoi (Bubulcus ibis).

I boschi planiziali e le pinete sono uno degli ultimi rifugi per diverse specie ornitiche da tempo scomparse o fortemente ridotte nella pianura Padana. Oltre a quattro specie di picchi, tra cui il raro picchio rosso minore (Dryobates minor) e numerosi passeriformi silvani come rampichino (Certhia brachydactyla), cincia bigia (Parus palustris), picchio muratore (Sitta europaea) e zigolo nero (Emberiza cirlus), tra le specie più interessanti figurano rapaci come falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), lodolaio (Falco subbuteo), allocco (Strix aluco) e assiolo (Otus scops).

Infine, nelle campagne, per lo più coltivate a "larga", con ampi spazi di seminativi e pascoli, sono presenti alcune specie molto rare ed interessanti, come il già ricordato falco cuculo, la starna (Perdix perdix) e la bellissima ghiandaia marina (Coracias garrulus) e molti passeriformi, tra cui si ricordano la calandrella (Calandrella brachydactyla), la passera d'Italia (Passer italiae), l'averla piccola (Lanius collurio) e l'ortolano (Emberiza hortulana).


(foto di: Archivio Parco Delta del Po Emilia-Romagna)

(foto di: Pixcube)
Fratino
Fratino
(foto di: Archivio Parco Delta del Po Emilia-Romagna)
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